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CISL FP Padova Rovigo a fianco di infermieri e soccorritori. Sicurezza e stabilità per chi è in prima linea

2024-11-08 06:15

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CISL FP Padova Rovigo a fianco di infermieri e soccorritori. Sicurezza e stabilità per chi è in prima linea

Le recenti vicende nei Pronto Soccorso di Cittadella e Piove di Sacco specchio di una situazione allarmante per infermieri e soccorritori. Valorizzare e incenti

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Le recenti vicende nei Pronto Soccorso di Cittadella e Piove di Sacco hanno evidenziato una situazione allarmante per infermieri e soccorritori.

A Piove di Sacco, in particolare, il tragico episodio che ha coinvolto una ragazzina ha sollevato grande preoccupazione tra il personale, che ha trovato il coraggio di denunciare il grave fatto, sollevando interrogativi significativi sulla gestione delle emergenze. In entrambi i presidi, la carenza di personale e l’inadeguatezza delle risorse si traducono in un contesto di lavoro insostenibile e rischioso, mettendo a dura prova chi è chiamato a garantire assistenza nelle emergenze, spesso a rischio della propria sicurezza.

La CISL FP Padova Rovigo si schiera con fermezza al fianco di questi lavoratori, comprendendo e condividendo l’angoscia che vivono per la propria incolumità, mettendo spesso a rischio della propria sicurezza e, in casi estremi, anche la propria vita, mentre lavorano per salvare altre vite. Il peso psicologico che questi professionisti sopportano è enorme e la loro denuncia non può rimanere lettera morta o ridursi a un fascicolo aperto presso la Procura. I recenti episodi hanno evidenziato gravi carenze organizzative, come il ricorso a cooperative esterne e a medici a gettone per sopperire alla mancanza di organico, compromettendo così la qualità dell’assistenza. Queste soluzioni temporanee includono personale che spesso non è integrato nelle équipe o non è sufficientemente formato sui protocolli locali, con il rischio di compromettere la continuità e la sicurezza delle cure.

La CISL FP Padova Rovigo ritiene sia giunto il momento di abbandonare queste soluzioni organizzative che, da “emergenziali e temporanee,” sono diventate ormai “strutturali” e di promuovere invece politiche di assunzione stabili, in grado di garantire maggiore coesione e sicurezza per il personale interno. Non possiamo accettare questa deriva organizzativa: i professionisti dell’emergenza sono costretti a operare in condizioni di stress estremo, con turni estenuanti e un supporto psicologico inadeguato, mentre gli organici sono ridotti al minimo e le assenze vengono coperte solo con turni aggiuntivi.

All’Azienda Ulss6 Euganea chiediamo di non limitarsi alla denuncia o all’individuazione delle responsabilità individuali, ma di presentare azioni programmate e preventive per evitare che tali situazioni si ripetano. Questi episodi dovrebbero essere considerati “eventi sentinella,” utili per identificare e risolvere le criticità. È urgente ristabilire condizioni di lavoro sicure e sostenibili, aumentando il numero di medici, infermieri e operatori socio-sanitari.

La CISL FP Padova Rovigo ribadisce che l’utilizzo di cooperative esterne e medici a gettone non rappresenta una soluzione accettabile né sostenibile per affrontare la crisi nei Pronto Soccorso. Questi professionisti temporanei non garantiscono né continuità assistenziale né una conoscenza approfondita delle dinamiche interne alle strutture ospedaliere, rischiando di compromettere la qualità delle cure e generando anche costi elevati per l’Azienda, senza risolvere i problemi di fondo.

Ribadiamo quindi con fermezza la nostra richiesta: puntare su politiche di valorizzazione e incentivazione del personale interno, sia economicamente sia tramite percorsi di crescita professionale. Oltre che intervenire anche su aspetti strutturali. È altresì indispensabile attivare programmi di supporto psicologico per il personale, aiutandolo a gestire lo stress e prevenire il burnout, creando un ambiente di lavoro sicuro, coeso e motivante.

È urgente e prioritario assumere personale e valorizzare le risorse interne se si vuole continuare a garantire servizi sicuri e di qualità per i cittadini. Non possiamo rassegnarci a questa deriva organizzativa che coinvolge tutti i servizi di emergenza, mettendo a rischio la salute dei lavoratori e dei pazienti.


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